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La gita trasmette emozioni. Solo chi la vive può comprendere il suo fascino… È una melodia che pian piano aumenta d’intensità; diventa sempre più forte, tocca il culmine, e poi diminuisce fino a spegnersi. Ma la sua eco si diffonde nell’aria e la si ode anche quando la soave melodia è ormai terminata. Si parla di quella che noi ragazzi, in gergo, definiamo “gita”. Tanto attesa e tanto aspirata, finalmente quest’anno è arrivata, e purtroppo, già passata. Un’escalation di forti emozioni che resterà indelebile nelle nostre menti e, soprattutto, nei nostri cuori. Tra i ricordi più belli, che scorrono velocemente nelle nostre menti come fotogrammi, oltre ai paesaggi fiabeschi e favolosi della Costa Azzurra, vi è il gemellaggio con i ragazzi della scuola di Martigues. Un’esperienza fantastica da non pregiudicare ai nostri “posteri”. Non si può neanche immaginare di quanto grande sia la differenza tra il dialogare attraverso una connessione ad Internet ed un computer, un modo statico e piatto di imparare la lingua, e parlarla invece sul posto, faccia a faccia con la gente. A tal proposito, abbiamo assistito ad un’evoluzione, quasi all’inimmaginabile: ragazzi che a scuola non sono mai andati a braccetto con la lingua, in questo caso francese, oppure l’hanno abbandonata a causa di un diverso corso di studi, ci hanno messol’anima per parlare e farsi capire, talvolta rimpiangendo lo studio non fatto negli anni precedenti! E c’è anche da sottolineare la collaborazione che ha accompagnato costantemente il viaggio, una collaborazione nata non solo tra le nostre diverse classi, ma anche e soprattutto con il gruppo francese. Il gemellaggio si è articolato in diverse fasi: innanzitutto c’è stata l’accoglienza prima dei ragazzi, e poi del vice preside della scuola, che ha sottolineato l’importanza di queste iniziative di interscambio culturale. Terminata l’accoglienza, si è passati alla visita di un museo che illustrava la storia della città di Martigues, e quindi alla degustazione di specialità francesi che si è tenuta nella sala mensa di tale “Lycée”. Successivamente i ragazzi francesi, divisi in gruppi, ci hanno fatto visitare la struttura e illustrato il funzionamento e l’organizzazione della scuola. Terminato quanto previsto dall’iter, c’è stata la possibilità di parlare e dialogare liberamente con ragazzi e ragazze francesi, un qualcosa a dir poco eccezionale!...
Ruggiero
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