SummaryTWINAGERS NEWS 
                                                                                                                                                                          29/02/08
                                                           Il Barocco: caratteri generali
                                         Uno sguardo alle manifestazioni artistiche in Italia
 

Il barocco è un movimento culturale che si esprime in letteratura, in filosofia, nell'arte e nella musica nel periodo che va dalla fine del XVI secolo alla  metà del XVIII secolo.
Per estensione, si indica quindi col nome «barocco» il gusto legato alle manifestazioni artistiche di questo periodo, in particolare quelle relative all'estrosità e alla
fantasia.

Il termine “barocco” nasce con uso dispregiativo: infatti esso era usato per designare una perla dalla forma imperfetta, falsa, strana.

Questa accezione negativa persiste fino alla vigilia del XX secolo, quando il famoso critico letterario Jacob
Burckhardt afferma: “la mia ammirazione per il barocco aumenta di ora in ora, sono propenso a considerarlo l’autentica conclusione e il massimo risultato dell’architettura esistente”.
                                                   Il colonnato di San Pieto del Bernini

       La modernità del Barocco è dovuta alle sue caratteristiche comuni con il ‘900, infatti in entrambi i periodi troviamo il crollo delle certezze, il rifiuto delle regole, l’interdipendenza tra le varie arti e l’utilizzo delle stesse figure retoriche (metafora, analogia…) in poesia.
La letteratura si estrania dal mondo classico: non più interessati ad imitare i grandi classici del passato, gli artisti concentrano la loro attenzione non più sul significato bensì sul significante. Questo è dovuto alla nuova percezione della realtà, esplicitata dal sensismo, che induce alla riscoperta del mondo dei sensi.
      A differenza del manierismo, gli intellettuali hanno coscienza della crisi che li circonda e nello spirito di cambiamento che li contraddistingue ampliano il pubblico, non più elitario.La consapevolezza di vivere in un’età moderna li spinge alla ricerca di nuovi moduli espressivi; con esercitazioni tecniche e virtuosistiche, l’artista rivendica il suo diritto alla libertà tramite l’ironia.
       La consapevolezza di vivere in un’età moderna li spinge alla ricerca di nuovi moduli espressivi; con esercitazioni tecniche e virtuosistiche, l’artista rivendica il suo diritto alla libertà tramite l’ironia.
I
n architettura, così come in poesia, la figura retorica diventa fine a se stessa, si sviluppa l’uso di un surplus di simboli che spesso finiscono per essere fini a se stessi, muti e vaghi.
Capitelli, fregi, triglifi, metope, cariatidi, termini, modiglioni si sprecano, ma nonostante questo le opere di Bernini e Borromini raggiungono un’eccellenza assoluta grazie anche alle finalità urbanistiche delle loro creazioni e alla genialità che muoveva questi architetti. Da  ricordare il colonnato di San Pietro di Bernini: opera unica, colossale, meravigliosa. L’osservatore che vi si avvicina percorre una via che tende a stringersi prima di aprirsi sul colonnato. La sua natura di doppia circonferenza fa in modo che non esista un centro unitario, a simboleggiare l’infinità dello spazio e delle possibili traiettorie.
       Unico esponente di spicco della scultura italiana barocca è sempre il Bernini. Massimamente lodato dai contemporanei come scultore, viene accusato di essere un “corruttore dell’arte” già pochi anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1680. “Bernini è il più grande asino tra gli scultori moderni”, scrive Winkelmann nel Luglio 1756. Un giudizio la cui revisione inizierà ad essere considerata solo nel tardo XIX secolo. Basta guardare le sue opere per comprendere questa divergenza di giudizi: perfette ma vuote, uniche ma insignificanti, in una parola “barocche”.
       La pittura durante il periodo barocco si vede ridotta, soprattutto dai Gesuiti, a semplice strumento di propaganda religiosa. Ma paradossalmente il maggiore esponente di questo periodo è Michelangelo Merisi, detto il “Caravaggio”. Definito l’anticristo, per le sue opere sceglieva come soggetti prostitute e barboni. L’innovazione apportata dal Caravaggio alla pittura riguarda l’introduzione di una sorgente di luce che illumina parte del dipinto. Solo la morte prematura (avvenuta a 34 anni) ha impedito a questo genio dell’arte di affermarsi ai livelli di Leonardo o Michelangelo.


                                                                                                                                                       Alessio B. e Matteo C. Liceo Alessi 4 F
                                                                                                                     Studio del tema in comune tra la 4F del liceo Alessi e la 1ère S del liceo Lurçat
                                                                                                               (con la Professoressa De Petro a Alessi  e la Professoressa Duval  a Lurçat )
                                                                                                                                                                          
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