TWINAGERS
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05/10/07
Laboratorio di scrittura
La prima parte del racconto è
proposta dal liceo Alessi di Perugia, i due proseguimenti sono proposti dal
liceo Lurçat.
In Francia, se il lavoro è stato
individuale, le correzioni e i miglioramenti sono stati fatti in aula e
sono collettivi.
Un incontro particolare
Mi trovavo con mia cugina Margherita nella grande e buia soffitta
di casa mia. Quell’odore di polvere e quelle ragnatele piccole e grandi che si
muovevano come amache nella corrente d’aria proveniente da una piccola finestra
sgangherata, mi facevano tossire e mi impaurivano. C’erano pochi mobili, tavole
rotte, sedie senza braccioli e sgabelli ingombranti. Uno strano lenzuolo, non
più bianco ormai, però, attirava la nostra attenzione. Ricordo ancora
quella strana sensazione che provavo nell’avvicinarmi a quel curioso pezzo di
stoffa . All’improvviso la mia mente iniziò ad immaginare ciò che di più strano
poteva essere…..forse un fantasma ? …oppure un cadavere ?...
Chiamai Margherita e glielo mostrai.
Solo lei con la sua ingenuità tolse il lenzuolo e gridò: "Un quadro! Un
semplicissimo quadro! Sei sempre la solita fifona!". Dalla cornice veniva fuori
un faccione rotondo come una palla che si reggeva sul collo rugoso. Due bande di
capelli neri erano incollate alle guance mentre gli occhi, grandi ed infossati,
erano riparati da folte sopracciglia.
"Certo
che è proprio brutta!" aggiunse Margherita con il suo solito sorriso.
Con
grande emozione portai il quadro a mia madre sicura che non era un quadro
qualsiasi.
"Chi
l’avrebbe detto! E’ proprio lei ! Era tanto che io e tuo padre la cercavamo!
Questa è la tua bisnonna Isabella, proprio una brava donna! Sarà contento tuo
padre di vedere questo quadro appeso in salotto" disse la mamma. Quel quadro con
il passare del tempo condizionò la nostra vita familiare. All’ora di pranzo ci
sentivamo spiati ed osservati dalla nostra parente; se qualcuno di noi le
lanciava un’occhiata fugace rischiava di strozzarsi. Ogni giorno mangiavamo
sempre più in fretta e spesso ingoiavamo le pietanze senza neppure masticarle.
La paura di incrociare lo sguardo dell’antenata era sempre più grande….
Cosa
stava succedendo?
Alessandro P. e Valentina P.
Liceo Alessi.
1- Seguito ed epilogo proposto da Laetitia F.
In famiglia iniziammo ad aver paura sempre ed ovunque nella nostra casa ... La
notte sentivamo strani rumori venire dal salotto era come se ci fosse qualcuno,
i rumori si facevano sempre più incessanti nel cuore della notte e non
riuscivamo neanche a dormire... La tensione saliva ogni giorno sempre di più ma
qualcosa si doveva fare...
Chiamai mia cugina per
sistemare una volta per tutte la faccenda della mia antenata e decidemmo di
escogitare un piano per il contrattacco.
Mia cugina era davvero una stratega perciò il
piano lo decise tutto lei... Prendemmo dall'ufficio di mio zio una
potentissima telecamera a raggi infrarossi, se era davvero un fantasma la
telecamera doveva catturare le sue immagini… Perciò al tramonto piazzammo la
telecamera proprio sulla porta........
Quella sera Margherita dormì a
casa mia e come tutte le notti dal salotto provenivano strani rumori.
Il piano di Margherita funzionò a meraviglia,
infatti quando controllammo la cassetta della telecamera, appariva una figura
strana che si distingueva dal salotto e dagli arredamenti, perchè si muoveva e
oscillava... Era sicuramente il fantasma, ma la paura ci impediva di
attacarlo e poi come avremmo potuto fare? Pensammo allora che qualcosa si doveva
fare, sì, ma che cosa?
Ad un certo punto mia cugina
disse: « Sai che facciamo? Quando non puoi batterli unisciti con loro, diventa
loro alleato!»
Sapete cosa
facemmo? Dopo 3 sere mia cugina mi
costrinse a passare la notte in salotto... Io da grande fifona non
accettai, ma la persuasione di Margherita era da vera venditrice ambulante, se
diceva qualche cosa ti tirava sempre in ballo... Alla solita ora sentimmo strani
rumori provenire dal quadro, la mia antenata stava uscendo........
Appena fuori disse: « Buona
sera, mie amiche, ciao nipotina. » Non era affatto cattiva, voleva solo un pò di
compagnia per passare il tempo perciò decidemmo di parlare dei suoi tempi e dei
nostri... Diventammo ottime amiche e la sera facevamo insieme lunghe
chiacchierate...
La morale della storia sapete
qual'è?
Non bisogna mai farsi
pregiudizi su persone o cose, ma prima conoscerle e poi valutarle.
Laetitia F. Liceo Lurçat
2- Seguito ed epilogo proposto
da Marie Q.
La donna del quadro
sembrava imbruttirsi ogni giorno. Il suo sguardo era sempre più malefico. E noi
eravamo sempre più ansiosi. Ne perdevamo l’appetito.Anche il gatto era
preoccupato e si nascondeva sotto la tavola. La casa sembrava sotto l’influsso
di un sortilegio. Alessandro propose di riporre il quadro in soffitta. Sotto il
vecchio lenzuolo, non avrebbe più spaventato nessuno. Margherita invece voleva
mantenerla nel salotto, nella famiglia. Chiese a Papà : « Chi era la bisnonna
Isabella ? ». « Era la mamma della mamma della vostra nonna.
Era bellissima nella sua
giovinezza ed anche nella sua vecchiezza estrema.
L’ho conosciuta quando ero
bambino. Di più, tutte le donne della famiglia sono belle, disse papà.
Margherita ha i suoi
capelli neri, e tu,Valentina, i suoi occhi neri ».« Dunque,
il pittore o era pazzo o era cieco », aggiunse Valentina. « O un pittore famoso,
come Picasso, Dali o Francis Bacon », aggiunse Margherita.Allora, la mamma
propose di pulire e esorcizzare il quadro con acqua e sapone, e con essenza di
terementina. Margherita volle mettere un mazzo di rose davanti al quadro.
Forse Isabella sarebbe
stata felice. Tutti
accettarono queste due soluzioni. Sgomberata dalla polvere del passato, la
strana donna ringiovaniva di giorno in giorno, appariva sotto una luce più
favorevole.
Tutta
la famiglia seguiva la trasformazione della donna del ritratto.
Una domenica di maggio, il
quadro sembrò animarsi !
Ed apparve una
meravigliosa ragazza
dell’Ottocento ! Il suo sorriso era luminoso, esprimeva la calma e la felicità,
la sua carnagione era di porcellana e i suoi vestiti di grande eleganza. Tutta
la famiglia applaudì quella stupenda apparizione, mandando baci al quadro,
cantando e ballando di gioia .
L’amore dei suoi
discendenti aveva restituito alla bisnonna Isabella tutto il fascino di tanti
anni fa.
Marie Q. Liceo Lurçat
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